venerdì 24 ottobre 2008

Cure ai clandestini: il colpo di spugna della Lega

Ecco l'emendamento presentato in Senato. Denuncia per chi si cura ma non ha il permesso, pagamento anticipato delle prestazioni

“L'accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano”.È questo il passaggio del Testo Unico sull’immigrazione che la Lega vuole eliminare. E spera di farlo con un semplice colpo di penna: “Il comma 5 dell’articolo 35 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n.286 è soppresso” recita un emendamentoal disegno di legge sulla sicurezza presentato a palazzo Madama da cinque senatori in camicia verde.L’intento dichiarato è permettere che i clandestini vengano segnalati, e quindi espulsi, dopo le cure. È più probabile però che in questo modo si tengano semplicemente i clandestini lontani dagli ospedali, con le prevedibili disastrose conseguenze per la loro salute e per quella di chi (in caso di malattie infettive) entrano con loro in contatto. Oltre che eliminare il divieto di segnalazione, l’emendamento al disegno di legge sulla sicurezza prevede un giro di vite anche sul pagamenti delle prestazioni sanitarie da parte dei clandestini. Questo andrà effettuato prima delle cure e solo se queste sono urgenti e non differibili potrà essere posticipato. Ad ogni modo, chi si rifiuterà di pagare verrà denunciato.
Scarica l’emendamento presentato dalla Lega

1 commento:

  1. Notizia del 24/10/2008

    I Medici italiani: emendamenti sicurezza contrari a etica
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    "Sono in conflitto con il codice deontologico medico"

    Gli emendamenti sulla sanità al disegno di legge sulla sicurezza che prevedono la segnalazione dei nominativi dei malati che non ha i documenti in regola agli uffici competenti sono in "conflitto" con il codice deontologico medico.
    E' quanto afferma il presidente della Fnomceo Amedeo Bianco in una lettera inviata a Filippo Berselli, presidente della Commissione Giustizia del Senato e a Carlo Vizzini, presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato e, per conoscenza, a tutti i Componenti delle due commissione, in cui chiede il ritiro di questi emendamenti.
    "Quale medico, rappresentante dei medici - si legge - non posso non sottolineare la violenza del conflitto che si andrebbe a determinare in carico al medico diviso tra il rispetto della normativa - laddove venisse modificata nel senso sopra detto - e i principi etico/deontologici professionali che è tenuto a rispettare e che ci tengo a ricordare hanno una valenza universale".
    Per Bianco "la legittima preoccupazione di far fronte alle richieste di sicurezza sul territorio" deve avere soluzioni "che non inducano ad arretrare su principi alla base della nostra cultura nazionale e che non determinino lacerazioni nel professionista medico, tenuto al rispetto del Codice di Deontologia Medica". Di qui l'appello al "ritiro degli emendamenti" presentati.

    (fonte: stranieriinitalia.it)

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