Ultimamente affacciarmi su Facebook è diventato sempre più
difficile anche per me che sono un “social - addicted”. Difficile, perché risulta
veramente impossibile "schivare" i post di Salvini, o che parlano di quello che
dice Salvini, o dei Salviniani convinti: che inneggiano la chiusura delle
frontiere quando va bene, e nei casi peggiori fanno affermazioni che richiamano
direttamente le parti più oscure della nostra storia recente. Sono post che
parlano di discriminazione, razzismo e paura del diverso, travestendoli (se va
bene) da “difesa del popolo Italiano che non ce la fa più”.
Non devo spiegare a voi amici democratici perché queste
parole siano infondate, lo spiegano (e già lo sapete) i dati che ci dicono
per esempio quanto gli stranieri in Italia siano meno che negli altri stati Europei… e sono
dati reperibili a chiunque voglia interessarsene.
Esiste, è vero, un problema immigrazione. Ma il problema è dei migranti, e non degli italiani, che dalle loro case guardano quasi infastiditi questi
disperati affollare le stazioni, talvolta “malati di scabbia” che si sa… “fa
brutto vedere”.
A me personalmente “fa brutto vedere” che la gente ne sia
infastidita invece che dispiaciuta, a me fa brutto vedere che c’è chi ammette
l’idea che qualche essere umano possa venire prima di qualche altro essere
umano.
Questo non vuol dire quindi non riconoscere che c’è un “problema
immigrazione”, ma pensare che il problema , se c’è, consiste solo nell’incapacità
attuale Italiana ed Europea di affrontare questo fenomeno. Le persone non sono
mai “un problema”. C’era uno che lo diceva, in tempi bui…
Ecco perché di fronte a un pensiero diffuso, che si sente al
bar come su Facebook, in autobus come fuori dalla "messa della Domenica"... io mi sento davvero fiero e orgoglioso di essere Democratico.
Orgoglioso perché per noi democratici una persona è una persona e basta, e ha
diritto SEMPRE ad un esistenza dignitosa. A prescindere da dove sia nata. A
volte vorrei che almeno chi si professa Cattolico ascoltasse le parole di papa
Francesco a Riguardo...
Sono orgoglioso di affermare che per me nessuno viene prima di
qualcun altro, e che quando si parla di diritto ad un'esistenza dignitosa,
tutti gli esseri umani sono uguali.
Riprendendo una frase di Gad Lerner: “Nessuno
può essere condannato a vita dal suo luogo di nascita”. Per me essere Democratico, in questi tempi,
vuol dire anche questo.
Questo è UNO dei
motivi per cui ho scelto di rinnovare la mia tessera PD.
Perché un domani
potrò dire a me stesso che davanti ad una tragedia umana, io ero dalla parte di
chi è rimasto umano.
Francesco Zamboni