domenica 28 dicembre 2008

18/03/1968 DISCORSO ROBERT KENNEDY UNIVERSITA’ DEL KANSAS

Le parole di Robert Kennedy all'università del Kansas. Un discorso di disarmante attualità su cui ogni singolo componente della società moderna dovrebbe soffermarsi a riflettere...

“Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo (PIL).

Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.


Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere.

Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.

Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani”.

Robert Kennedy

Contributo inviato da Ruggiero Arfiero

giovedì 18 dicembre 2008

Abiezione...

Abiezione: secondo il dizionario “Stato, condizione di persona o cosa abietta; vergogna, infamia: abiezione d'animo, di pensieri, di costumi - Avvilimento, disonore: vivere, cadere nell'abiezione” appunto.

Insomma, un essere abietto è una persona che mortifica la sua stessa essenza di essere umano, e quindi si trova in una posizione “abietta”. Potrebbe essere il caso di una prostituta, costretta a vivere in una schiavitù resa ancora più tremenda dal fatto di essere alla luce del sole, in mezzo ad una strada ad essere in una posizione abietta. Potrebbe essere un mafioso, che uccide, che spaccia droga, che rapisce e poi si trova a vivere in casa di una persona importante ad essere in una posizione abietta. Come lo sarebbe anche l’ospitante in questa eventualità, che per una questione di convenienza “convive” placidamente con il suddetto individuo. Potrebbe essere un’azione abietta quella di impossessarsi con la corruzione di alcune aziende, che so una fabbrica di paralumi, di lacci per scarpe o un gruppo editoriale. Sintomo di abiezione morale potrebbe essere quello di non rispondere alle domande di un Pm che vuole sapere da dove vengono alcune decine di milioni di euro o di aver fatto parte di progetti massonici poco chiari.

Ci sarebbero almeno altre tre pagine di esempi su quello che potrebbe essere l’abiezione morale nel suo senso più vasto, ma mi è difficile pensare che sia sintomo di abiezione, quello di votare per uno schieramento politico diretto da una persona incensurata e che ha il pregio di aver fatto recuperare decine di miliardi di lire e di aver smascherato uno dei sistemi di corruzioni più estesi del mondo. Ma per l’onorevole Berlusconi non è così. Quindi il quotidiano “Corriere Della Sera” pubblica queste dichiarazioni: "A quelli che si sono lasciati abbacinare da ciò che il signor Di Pietro continua a predicare ogni giorno, dite che votarlo e' un vero e proprio atto di abiezione morale."

Difficile che uno che usa un parolone come “abbacinare” non conosca anche quello di abiezione, quindi sarebbe strano che ora se ne uscisse con un sempre verde “sono stato frainteso”.

Meraviglioso non credete?

Contributo inviato da Ivan Astorelli

venerdì 12 dicembre 2008

La riforma Gelmini travolta dall’Onda e dai sondaggi


Travolta dall’Onda e affondata dai
dati sullo sciopero della scuola del 30 ottobre scorso, nonche dalle proteste
del Pd, Mariastella Gelmini ha fatto retromarcia. Proprio alla vigilia della nuova protesta del mondo della scuola.Il maestro unico sarà un optional, ci sara ma solo se le famiglie lo chiederanno. Alle medie, temposcuola piu corto di 2 ore. Congelato persino l’incremento del numero massimo di alunni per classe. Mentre la tanto sbandierata riforma delle superiori (licei, tecnici e professionali) slitta di un anno: arrivederci al 1˚ settembre 2010 e non piu come previsto dal 2009.

In pratica, hanno vinto i sindacati (Flc-Cgil in primis), le Regioni, l’opposizione, i comitati dei genitori, gli studenti e le maestre. Ha perso la Gelmini, che ha dovuto pagare lo scotto di aver fatto perdere a Berlusconi punti di gradimento nei sondaggi.

(Da l'Unità del 12 dicembre 2008, vignetta di Sergio Staino)

lunedì 8 dicembre 2008

Strano popolo quello Romeno...


Strano popolo quello Romeno. Persone capaci di dire cose assurde all’orecchio dell’evoluto Italiano medio abituato a decenni di buon governo, di esempi di democrazia partecipata e di grande coerenza.

Strano popolo soprattutto se si pensa che hanno dei gusti strani per scegliersi i loro rappresentanti.

Già, se si pensa che non sono nemmeno capaci di fare una telerissa elettorale come si deve, a suon di insulti feroci, sedicenti stallieri, lauree negate seduta stante, «coglioni», campagne per il “disordine”pubblico, emergenze nazionali, citazioni di Obama e senza nemmeno menzionare il proprio avversario politico rivolgendosi ad esso come «il principale esponente dello schieramento a noi avverso».

Loro no, sono ancora indietro poverini, e si limitano a lanciarsi qualche bicchiere d’acqua stizziti da il contraddittorio che, come si sa bene, da noi è sempre presente e vigile.

Ma loro vanno oltre, nella loro arretratezza. Così, una persona volenterosa come Alemanno, che è molto attento alle tematiche e alle tensioni razziali, aveva pensato bene di nominare una rappresentante dei rapporti tra Romania e Italia, ma questi cittadini romeni cosa ti combinano? Dicono “picche” a gran voce contestando la soubrette con argomenti di dubbio gusto.

Sembra che i nostri amici Romeni debbano ancora imparare molto da noi Italiani, che infatti avevamo fatto subito una mossa “all’Italiana” pensando a lei, per i rapporti tra i due paesi per le limpide doti dimostrate sul campo. Memorabile, per citarne una delle tante, la mirabile interpretazione della soubrette con Gerry Scotti, nei panni del vampiro e lei della nipotina innocente che, in sottoveste, viene attaccata dal Dracula alla Lombarda. Un vero esempio di tradizione romena che và ben oltre i canoni dei soliti luoghi comuni. Ma i Romeni, come abbiamo detto non ci stanno e protestano a gran voce sul Messaggero: «La Badescu non ci rappresenta vorremmo sapere per quale motivo Alemanno l'ha scelta, non ha nessuna competenza oltre a quella di essere, come dice lei, miss Romania» oppure «Va bene che una donna sia bella, se fa un calendario glielo compro - ha detto Cosmin, 58 anni, in Italia da più di dieci - ma non voglio una persona così in Comune, è inadeguata e non conosce i nostri problemi».

C’è chi si lascia prendere un po’ la mano, e sempre attraverso il Messaggero, fa partire un esempio di “stroncatura” politica, che in Italia farebbe subito cessare, il costante ed indispensabile “dialogo” tra le forze politiche, ma che si perdona perché viene da un cittadino Romeno, che si sa, non ha ancora dimestichezza con il metodo “democratico”: «è una ex comunista che sta con un fascista che porta la croce celtica al collo».

Che dire di più. La povera Ramona incassa con eleganza le critiche: «Io sono da poco nell'ambiente della politica - spiega - e sto cercando di imparare e recuperare. Per questo ho bisogno di più suggerimenti possibili, anche delle critiche per svolgere il ruolo di consigliere che ho preso molto sul serio», anche se bisogna dire che l’unico suggerimento che esce da queste contestazioni e quello di lasciare perdere e la soubrette-politik sembra voler andare per la sua strada. Perché è così che si fa in Italia, lo devono imparare gli amici Romeni. Da noi abbiamo nani e ballerine, pregiudicati e riciclati, ribaltoni, ex fascisti non del tutto pentiti e compagnia bella. Insomma, abbiamo gente che sa come si manda avanti uno stato, pur stando nel set di un calendario. Abbiamo dei ministri che c’è lo dimostrano.

Abbiamo Renato Brunetta che ha dovuto “rinunciare al premio Nobel” (a suo dire) per aiutare il nostro paese a liberarci dai “fannulloni”, anche se il deputato Barbato, non è molto d’accordo, definendolo il “prototipo del vero fannullone” visto che è un Ministro ma si ostinerebbe a prendere lo stipendio da parlamentare, pur non essendo più un deputato.

Ecco: questo devono imparare i nostri amici Romeni, e smettere di attaccare la bella Ramona, che in fin dei conti era li per caso. Ora, prenderà qualche lezione di recupero e si preparerà quasi fosse obbligatoria per lei la discesa in campo in politica. I nostri amici Romeni devono capire che nella maggior parte dei casi in Italia, meno hai da offrire al popolo, più vali.


Contributo inviato da Ivan Astorelli