lunedì 19 aprile 2010

Galan ministro alle mozzarelle

"E' il ministro alle mozzarelle". Con queste parole Giancarlo Galan definiva Luca Zaia quando quest'ultimo, da ministro per le politiche agricole, gli insidiava la poltrona di governatore del veneto.

Dopo la definitiva designazione di Zaia alla carica di presidente della giunta regionale, Galan aveva manifestato l'intenzione di diventare imprenditore. Ma è stato solo un momento!

Ora è Galan il ministro alle mozzarelle: lo scambio è fatto. "Tu al posto mio e io al posto tuo" e nessuno rimane senza poltrona.

sabato 3 aprile 2010

Pillola RU-486. La sanità "federalista" di Zaia e Cota

Zaia e Cota, delirio di onnipotenza o trucchetti da cacciatori di consensi facili?
L'elogio del Vaticano
Bersani: "Non sono imperatori"

Il trattamento con la pillola RU-486 come alternativa all'interruzione volontaria della gravidanza per via chirurgica, è stato approvato dai competenti organismi nell'ambito della Legge 194 del 1978.
Il farmaco è già stato adottato in 30 paesi, tra cui la Francia, la prima, tutti i paesi del nord Europa, e persino uno stato a religione islamica come la Tunisia.

I presidenti delle giunte regionali del piemonte e del veneto, nominati da poche ore, non hanno perso l'occasione per mettersi, come diciamo in veneto, dalla parte del formenton - non so come si dica in piemontese, pardon - e gridare "Mai nei nostri ospedali". Mutuando la propria linea sugli OGM, Zaia ha sentenziato "Non daremo mai l'autorizzazione".
Grande rilievo sui mezzi di informazione. Tutti parlano di Cota e Zaia. La chiesa, con monsignor Fisichella, abbocca istantaneamente e plaude a "atti concreti che parlano da soli". C'è già chi allude a un asse Chiesa-Lega, di cattoleghismo e di balena verde.

Ma i cosiddetti Governatori hanno il potere di impedire, in quello che ritengono il loro feudo, l'applicazione di una legge dello stato?. Ovviamente no! E quando il ministro della salute li invita, un po' stizzito, a leggersi la legge, prontamente Cota fa marcia indietro, rettifica, precisa e chiarisce che lui applicherà la legge. Questa è ormai una tecnica collaudata nel centro destra. L'hanno imparata tutti dal socio di maggioranza: spararla grossa e poi dare l'interpretazione autentica, con un piccolissimo problema: che per bersela come buona bisogna dimenticare tutto quello che è stato detto il giorno prima.

Il vero potere delle regioni è la scelta tra il trattamento in day osptital o il ricovero di tre giorni.

Zaia però non ha fatto retromarcia. Alla fine farà come Cota ma intanto continua a recitare la parte dell'imperatore del veneto. Teatro, solo teatro. E il presidente brillantina Linetti è un bravo attore che sa reggere la scena.
Che sia questo il federalismo di marca leghista? Se così fosse bisognerebbe parafrasare il ragionier Ugo Fantozzi: per me il federalismo è una cagata pazzesca!

Pietro Tosarello