mercoledì 25 novembre 2009

Processo breve. L'esclusiva di Quagliariello

Con il disegno di legge sul processo breve saranno «cancellati fino alla metà dei reati». L'Associazione nazionale magistrati, dati alla mano, smentisce "clamorosamente le rosee previsioni" del ministro della Giustizia Alfano, che in Parlamento aveva detto che il disegno di legge avrebbe portato all'estinzione dell'1% dei procedimenti penali pendenti.

I numeri dell'Anm sono stati raccolti a campione dai tribunali delle grandi città. E sono impietosi: a Roma, Bologna e Torino a cadere sotto la mannaia del provvedimento sarà oltre il 50% dei procedimenti in fase di udienza preliminare o già al dibattimento. A Firenze, Napoli e Palermo, a sicura prescrizione va una percentuale tra il 20 e il 39%.

Cascini, presidente dell'Anm, a proposito delle stime di Alfano, ha dichiarato: "Il ministro ha indicato i dati dei processi che sarebbero estinti immediatamente, cioé i processi pendenti da più di due anni. Non so se questo dato sia preciso, ma ammettiamo che sia vero è il dato dei processi che muoiono immediatamente. Non si preoccupa di dirci la sorte dei processi che non riusciranno ad essere chiusi nell’arco di due anni, che sono in media dal 30% al 50% dei processi pendenti".

Ieri Gaetano Quagliariello, tra i firmatari del disegno di legge del processo breve, ha accusato l'Anm di diffondere "bugie". Insomma, secondo Quagliariello, i dati dell'Anm sarebbero bugie, mentre ci dovremmo bere le cifre del ministro Alfano. Forse avrebbe fatto meglio a dirla chiara e tonda: "L'Anm e l'opposizione non devono dire bugie, è una nostra esclusiva".

Segnalo, infine, la sintesi cabarettistica di Checco Zalone su youtube.
Guada Checco Zalone e l'impunità di Berluscone

lunedì 23 novembre 2009

L'intervista di Armando Spataro a Lucia Annunziata

Più grave del lodo Alfano, più pericoloso del processo breve
è la proposta governativa di riforma del processo penale

Gli obiettivi del governo:
superare i termini per la prescrizione del reato e controllare il giudice

Ieri Lucia Annunziata, nel suo programma In 1/2 h, ha intervistato il giudice Armando Spataro. Per vedere l'intervista segnalo questo link.
Tutto molto interessante ma ciò a cui consiglio di prestare particolare attenzione è la descrizione che Spataro fa del disegno di legge del ministro Alfano sulla riforma del processo penale. Un'iniziativa che è passata in secondo piano, oscurata dalla bocciatura del lodo e dalla presentazione del processo breve, ma che è persino più grave.
Con questo progetto di riforma il governo intende consentire l'ammissione di un numero illimitato di testimoni, senza alcuna valutazione di opportinità da parte del giudice. Una norma che sembra scritta appositamente per far scadere i termini della prescrizione.
Non solo. Con questa iniziativa il governo prevede che non possano essere utilizzate le sentenze pronunciate in altri processi. Tutto dovrà essere trattato nuovamente. E anche qui i tempi si allungheranno inevitabilmente.
Infine, il governo vuole sganciare il pm dalla polizia giudiziaria. All'attuale rapporto di collaborazione verrà sostituito da "concorrenza e controllo reciproco". Ma chi ha scritto questa frase, è sbottato Spataro. In pratica, il magistrato sarà "controllato" dalla polizia giudiziaria.