lunedì 22 novembre 2010

Finanziaria 2011. Il 5 per mille ridotto a un quarto

Taglieggiate le associazioni no profit. Qualunque sia il gettito riceveranno solo 100 milioni.

da Il Sole 24 ore del 19/11/2010 ' Il 5 per mille ridotto a un quarto scatena la protesta del no profit. Il voto sulla finanziaria alla Camera ' di Elio Silva.
Anche il 5 per mille, il principale esempio di sussidiarietà fiscale vigente (benché mai andato a regime, visto che dal 2006 viene riproposto annualmente in via provvisoria) paga dazio alle esigenze della finanza pubblica e dimagrisce dai 400 milioni del 2009 a soli 100 milioni.

Ieri, con una nota congiunta, tutte le principali organizzazioni no profit di secondo livello, dal Forum del Terzo settore alla Consulta del volontariato, da Csv.net alla Convol, hanno chiesto ai parlamentari un atto di responsabilità, per «onorare gli impegni, non colpire i servizi sociali e non togliere quelle risorse che i cittadini destinano al volontariato».

«Non toccate il 5 per mille» è anche la parola d'ordine di un appello indirizzato ieri al Parlamento e ai presidenti delle due Camere da un centinaio di associazioni e Ong, primi firmatari Emergency, Libera, Gruppo Abele, Greenpeace, Medici senza frontiere, Mani tese e Coordinamento dei network internazionali. «Il taglio è destinato a ripercuotersi sull'operatività delle organizzazioni del Terzo settore - denunciano le Onlus - che hanno dimostrato, negli ultimi anni in modo ancora più evidente, una professionalità elevata, oggetto di apprezzamento in Italia e all'estero e motivo di orgoglio per il nostro paese».

«Le risorse diminuiscono proprio quando c'è più bisogno», lamenta Marco Granelli, presidente di Csv.net, il coordinamento dei Centri di servizio per il volontariato. «Giocare al ribasso significa prendersi gioco del principio di sussidiarietà, visto che la misura istituita nel 2006 riguarda un'erogazione decisa dai contribuenti, per la quale lo Stato dovrebbe svolgere solo il ruolo di intermediario».

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