Istituti polesani,
Azzalin: “Il Pd ha chiesto l'avvio dell'attività ispettiva del consiglio per
far luce sulla situazione organizzativa e autorizzativa della struttura e sui
finanziamenti erogati. Quello che sta emergendo ci dà ragione: ora Zaia
applichi la tolleranza zero annunciata più di un anno fa, considerando anche
che ci sono milioni di euro che potrebbero essere stati indebitamente sottratti
alla sanità veneta”
ROVIGO
“La notizia della conclusione
delle indagini da parte della Procura di Rovigo sulle ipotesi di reato di
truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e di frode nelle pubbliche
forniture che vedono coinvolte 13 persone a vario titolo e riguardano gli
Istituti Polesani di Ficarolo, rappresentano un'altra pagina nera per la storia
della struttura e dell'intera sanità veneta. Dal presidente Zaia vorremmo che
davvero, finalmente, usasse la tolleranza zero promessa nel giugno dello scorso
anno”. A chiederlo è il consigliere regionale Graziano Azzalin nel commentare
la notizia che vede nuovamente al centro di vicende giudiziarie la casa di cura
ficarolese già oggetto di indagini per maltrattamenti compiuti da parte di
alcuni operatori, per due omicidi, e per le procedure di accreditamento.
“Sul caso degli Istituti Polesani
– spiega il il consigliere del Pd - avevo presentato insieme al collega Claudio
Sinigaglia un'interrogazione nella quale si chiedeva al presidente della Giunta
regionale se non ritenesse opportuno, recedere dalla convenzione stipulata con
gli Istituti Polesani di Ficarolo. In seguito alle ulteriori vicende è stato
proprio il Pd a chiedere l’avvio da parte del consiglio dell’attività ispettiva per
far luce sulla situazione organizzativa e autorizzativa della struttura, sui
finanziamenti erogati dalla Regione Veneto e su ogni altro elemento utile a
capire se i drammatici fatti recentemente emersi siano riconducibili ad
inadempienze o irregolarità. La relazione del servizio di vigilanza contiene
già delle prime evidenze dei dubbi da noi sollevati. Sono però passati ancora
dei mesi e, se da una parte è giusto che l'attività politico-amministrativa non
abbia interferito con le inchieste in corso, ora è giunto il momento di
iniziare ad agire e non solo facendo definitivamente chiarezza, ma anche
tirando le debite conclusioni politiche, visto anche che al momento la
struttura non si è nemmeno adeguata alle prescrizioni urgenti per mettersi in
regola con l'accreditamento e la situazione continua praticamente ad essere
quella stigmatizzata mesi fa”.
“Stiamo parlando – conclude
Azzalin - di una struttura privata con forti sospetti di irregolarità non solo
sull'accreditamento, ma anche sull'ottenimento di milioni di euro, che
potrebbero essere stati indebitamente sottratti alla sanità veneta proprio
mentre dal presidente Zaia si solleva il problema delle decisioni prese a Roma.
Giusto protestare per i tagli alla sanità, ma altrettanto giusto vedere come ed
a chi vanno e sono andati i milioni di euro del bilancio regionale”.
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